“Cosa ci facciamo qui, con la moda? Dovrei cancellare? Ma no: ho deciso che dobbiamo resistere”. Le parole di Demna Gvasalia, direttore creativo di Balenciaga, legatissimo all’Ucraina, quando da bambino si rifugiò a Odessa per scappare dalla guerra in Georgia, il suo Paese, riassumono un po’ il senso che hanno avuto queste ultime sfilate per i designer: resistenza, resilienza e sicuramente anche un po’ di esorcismo. Cosa fare, altrimenti? Fermare tutto di nuovo come dopo lo scoppio della pandemia? Impossibile e insensato. Bisogna sforzarsi di guardare avanti e mantenere fede, non solo nella speranza ma anche nella bellezza, di colori, forme, ispirazioni che sono state davvero tante su queste passerelle. Arduo infatti trovare una certa linearità, pochi temi distinti e ben definiti, piuttosto un ibrido di suggestioni, di incontri-scontri, non solo culturali e geografici ma anche generazionali, insieme alla libertà (come hanno dichiarato diversi stilisti) di vestirsi come si crede, sperimentando, cambiando, adattandosi. Métissage è quindi varietà a tutti gli effetti, è massimalismo e minimalismo, eleganza e comfort, iper-femminilità e gender fluid, classico e sportswear, passato e presente, senza soluzione di continuità, in chiave molto personale in base ad attitudini ed esperienze. Se poi si vuole prendere una strada più definita, tracciata da una rotta, insomma avere almeno una sicurezza in questi tempi così sospesi e incerti, non resta che scegliersi un mondo e chiudercisi dentro. Mondo di tenebra, poetico e decadente ma al riparo dalle minacce esterne, da una realtà che non piace più, scuro per scelta, non per imposizione altrui; Dark Wave porta con sé suggestioni romantiche e sensuali, sguardi bistrati dietro velette, labbra scarlatte e monili metallici, superfici lucide di vernice o luminose di velluto, tinte fosche dominate dal nero e da epoche altre, sicuramente più felici di questa. E poi, sì, c’è un registro meno serioso, più allegro e disinvolto, forse volto a esacerbare una femminilità rimasta sopita e rinchiusa tra le mura di casa per ben due anni. Si chiama Body-con e celebra lunghezze ultra-mini, linee molto accostate, intimo a vista, corsetti e latex…..

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