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Editoriale

“Un po’ sexy”, così definisce la sua collezione Yohji Yamamoto, cui piace giocare con la moda e, nonostante tutto quel nero, ama sdrammatizzare perché “quando crei non c’è bisogno di essere così serio”. Se la prima metà delle uscite si mantiene nei ranghi di un pressoché total black fatto di coat e abiti fluidi cosparsi di tasche e di zip giocose, la seconda, insieme all’arrivo di iniezioni vivaci di colore, si carica di un erotismo esplicito con immagini di donne giapponesi tradizionali in vari stati di piacere che si allungano sulle gambe dei pantaloni o sul lato di una camicia oversize o di una tunica. A enfatizzare il mood lussurioso, vivide esplosioni di composizioni floreali intervallate da teschi, perché si sa che eros e thanatos vanno sempre in coppia.