Editoriale
La leggerezza dell’estremo Oriente vive tra le sete e le trasparenze di Vionnet, ha una consistenza acquea, luminosa. È una danza che prende ispirazione dal Bushido, dalla filosofia dei samurai giapponesi. Gli abiti sono rivisitazioni dei kimono maschili, drappeggiati in seta, dalle tonalità lievi. Hanno fasce scure che avvolgono la vita e ricordano le divise per praticare arti marziali, o scendono dalle spalle, come nastri. Delicati disegni ad inchiostro sbocciano nel biancore, rappresentando piccole scene e alberi di ciliegio giapponesi. Le giacche doppiopetto sono fluide, con piccole abbottonature e impunture a segnare gli scolli. Gli abiti sono svasati, cangianti, a plissé, con lievi increspature o stampe di crisantemi giapponesi. Goga Ashkenazi completa la collezione con una mise più giocosa: un vestito realizzato interamente da piccole corde variopinte. La palette cromatica vira verso azzurro mutevole, lilla, blu, verde marino.