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Editoriale

Thom Browne ricorda con struggente affetto un paio di scarpine che portava nell’infanzia, quando ancora non era così importante la divisione netta tra abbigliamento maschile e femminile; crescendo certe convenzioni sociali non permettono più di vestirsi con quella stessa libertà, libertà che il designer si prende in passerella sdoganando l’abito formale con la gonna e i tacchi. Gonna longuette a tubo, midi a pieghe o sopra il ginocchio con tanto di calzettoni sportivi a righe, grigia in perfetto stile ufficio o nera e castigata da educanda, asimmetrica o gessata, il tutto abbinato a giacche a tono oppure spezzate, cropped e con maniche risicate, monocromo o in fantasia e a camicie bianche che a volte fanno pure da abito. E a proposito di abiti, sì, ci sono anche quelli, tubini e blazer/vestito smanicati e non, mentre i pantaloni sono in netta minoranza, bermuda o al polpaccio. Anche l’ultimo look è un tuxedo con strascico bianco da sposa.