Editoriale
Bellezza androgina, grande viaggiatrice, ribelle e tormentata, apertamente lesbica anche se sposò un uomo, Annemarie Schwarzenbach è stata una scrittrice, fotografa e giornalista svizzera protagonista della vita culturale bohémien mitteleuropea tra le due guerre. Non è un mistero, quindi, che possa trasformarsi in una musa perfetta per, ad esempio, Clare Waight Keller, che la fa rivivere sulla passerella di Givenchy. Anzi, la designer è grata a questa figura che le permette di esplorare l’uso dei codici dell’abbigliamento maschile in mano e sul corpo di una donna. Le modelle, dai tagli cortissimi, portano blazer strutturati dentro pantaloni militari a vita alta e giacche da biker di pelle infilate in gonne con cinta larga a stringere la vita, mentre gli abiti hanno, nella loro fluida femminilità plissettata, dettagli scultorei come spalle rinforzate e corpetti con pannelli asimmetrici che esprimono appunto uno scontro tra opposti e l’eterna lotta tra i sessi.