×

Editoriale

Importare i valori della couture nell’abbigliamento maschile; la prima lezione di Kim Jones da Dior Homme è, in sintesi, questa, che altri designer, qui a Parigi, hanno impartito. Ma piuttosto che femminile, la propria collezione d’esordio alla storica Maison, Jones la definisce romantica. E delicata. Come spiegare altrimenti i completi d’apertura, con le giacche mono e doppiopetto a righe camiceria in colori tenui, bianco e azzurro, bianco e beige, portate con le sneakers, i top di pizzo, i piccoli motivi floreali che riprendono i disegni del servizio da pranzo in porcellana di Monsieur Dior, intrappolati sotto la plastica, la toile de Jouy che imita la tappezzeria sui muri della prima boutique Dior nel 1947? E poi continuano i riferimenti al fondatore, come le giacche abbottonate un po’ decentrate, con un taglio chiamato ‘oblique’, che richiamano una collezione di Dior couture del 1955 e il motivo dell’ape che spicca tra i fiori, ancora Dior ’55. E poi gli abiti rosa, di cui Dior era un fanatico.