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Editoriale

La sfilata di Demna Gvasalia per Balenciaga è una passeggiata nel Bois de Boulogne, frequentato da tanti padri con i loro figli. Ed è proprio alla famiglia che è dedicata la collezione, in cui gli stessi abituali modelli del casting, se padri, sfilano insieme ai propri bambini, con indosso T-shirt basiche, camicie fluide, giacche over dalle maxi-spalle, jeans o pantaloni ‘trifasici’ ovvero realizzati in tre tessuti diversi, ad esempio denim, pelle e velluto. Tutti i 57 look girano intorno al concetto dell’abbigliamento informale maschile, quello dei week-end con i figli appunto e quello del ‘venerdì casual’ anche in ufficio, mutuato dalla tradizione americana. Ci sono quindi polo a maniche lunghe, felpe zippate o con il cappuccio infilate dentro i pantaloni a vita alta, anorak e giacche tecniche over, giacche di pelle e giubbetti di jeans doppiati dalla plastica e su tutto aleggia una patina di vecchio, di démodé, da pesca di beneficenza. Chiamasi tentativo di rendere cool qualcosa che non lo è più.